Con mezzo sorriso sulla bocca, dopo tanta mestizia (ma anche con meno smalto del solito).
Ti ricordi gli Hüsker Dü?
In poco meno di dieci anni di attività, la celebre – ma mai sufficientemente lodata – band di Minneapolis sovrappose l’hardcore al noise e alla psichedelia, arrivando a incidere epocali doppi album e spostando i temi dei loro testi dal nichilismo iniziale a concetti ben più intimisti. Una “svolta” che influenzò parecchio la generazione alternative rock che s’affacciò sulla scena mainstream negli anni ‘90 (con un successo commerciale a loro precluso).
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Bob Mould: American Crisis
Dopo lo scioglimento del gruppo e alcune discrete uscite con gli Sugar, il cantante e chitarrista Bob Mould ha poi inaugurato una felice carriera solista che sta continuando, a scadenza regolare, da ormai trent’anni. Lost Faith è uno dei singoli che hanno anticipato l’uscita del suo tredicesimo lavoro in solista, Sunshine Rock.
Solo che, quantomeno in questo episodio, c’è qualcosina che non va. Sia chiaro, gli elementi che hanno da sempre contraddistinto il suo sound ci sono tutti: una buona melodia, incisive linee di chitarra, la voce sempre bella e personale. In Lost Faith, però, sembra che il mestiere abbia preso il sopravvento sulla passione.
(che anche l’ispirazione di Mould, a quasi sessant’anni, si stia avviando verso il prosciugamento?)