Quando le pene d’amore diventano ossessione.
Luana Caraffa e Dani Macchi, l’anima pulsante del progetto Belladonna, hanno preso in mano il cuore e l’hanno dipinto di colori purpurei.
La band romana ha anticipato l’imminente uscita del proprio sesto lavoro, No Star Is Ever Too Far, condensando una canzone d’amore a tinte forti come The Purest of Loves. Una passione erotica che trasmuta in ossessione, dando adito a un lirismo malinconico e drammatico.
Registrato in presa diretta (a detta loro, «come se fosse il 1973»), il pezzo conserva una tonalità calda e ruvida quanto basta per descrivere la scompostezza dell’alcova e dei sentimenti, travolti da un’urgenza che diventa malattia difficilmente placabile.
Cogliere la fuggevolezza dell’attimo non basta a chi è in preda alla smania del desiderio e deve appagarne la spesso dolorosa e violenta forza. Solo la musica può pacificare la dipendenza che impedisce di vivere: ora lenendola con una carezza melodica, ora dandole modo di disperarsi con affondi pregni di un rock energico e dolente.
Nell’era di Pornhub esiste ancora chi concepisce una sensualità romantica e chi, come i Belladonna, è capace di darle voce.