Come scoprire tardi i Talk Talk e farsi perdonare.
C’è una prima, ingenua illusione che percorre la mente, ascoltando The Cracks degli Another Sky: la voce parrebbe maschile. Pur nella moltitudine di voci che non aderiscono al gender, vien da pensare che – sì, si tratta di un uomo.
Invece, appartiene a una cantautrice di nome Catrin Vincent. E dev’essere stato proprio quel timbro, quell’intensità, oltre al fatto di saper “scrivere” canzoni, a spingere i suoi tre futuri compagni di band, tutti studenti della Goldsmith University (Londra), a volerla fortemente nel loro progetto.
Gli Another Sky sono una gradevole sorpresa, pur ricalcando sonorità già sentite: qualcosa di sospeso tra gli Alt-J e gli Everything Everything. Anche se, per sua stessa ammissione, è una e una sola l’origine del gruppo: la comune ossessione per Laughing Stock dei Talk Talk, album scoperto tardivamente ma con lieta sorpresa. Una rivelazione che ha portato i ragazzi a voler provare, sperimentare, ricalcare quelle tracce.
Fin dal primo EP dello scorso anno, Forget Yourself, e da un live al noto programma televisivo britannico Later… with Jools Holland, c’è stato un discreto fermento attorno a loro, anche per via dei testi che toccano diversi temi “sensibili”.
Il nuovo EP Life Was Coming in Through the Blinds – avete notato la tendenza a scegliere titoli lunghissimi? – esce a giugno, e la band si appresta ad effettuare il proprio primo tour.
Presto, ascoltateli prima che Pitchfork li incensi.