Un trapper a Sanremo? Sì, a colpi di rock e con un testo che ricordi i miti di questo genere musicale.
Niente di nuovo sul fronte occidentale: di “roba rock”, al festival di Sanremo, anche quest’anno se n’è sentita ben poca. Qualche eccezione c’è stata, ben rappresentata dagli Zen Circus, da una supercarica Loredana Bertè e da – rullo di tamburi – Achille Lauro.
Accantonando le sterili polemiche di chi ancora si lancia in crociate moralizzatrici contro la DDDDroga, e al netto di rozzi commenti di ministri che s’improvvisano critici musicali a colpi di tweet e di giurie che regalano vittorie in pieno trip renziano, Rolls Royce spacca.
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Non è una roba da poco, specie se si pensa che l’autore non è un rocker, ma uno che proviene dal mondo della trap – anzi del “samba trap” (!).
Il pezzo del rapper romano convince in pieno, tra schitarrate secche – alla faccia di chi, come Frankie hi-nrg mc, ha cercato subito di screditare la canzone, ventilando un plagio di 1979 degli Smashing Pumpkins – e citazioni a pilastri di questo genere musicale: da Jimi Hendrix fino ad arrivare ad Axl Rose e ai Rolling Stones.
Se poi vi siete persi la performance sanremese con un sobrissimo Morgan, recuperatela su YouTube. Il momento più ruuuuock degli ultimi anni al Festivalone nazionalpopolare, senza se e senza ma.