Il chitarrista dei Lamb of God lancia il primo disco solista con un brano che suona come i LoG ed è cantato dalla voce dei LoG. Toh!
Sei il chitarrista dei Lamb of God e, dopo ventott’anni nella band, decidi di dar sfogo alla tua creatività con un disco solista. Hai due strade davanti: un lavoro strumentale in stile Nita Strauss, oppure un album pieno di cantanti tuoi amici (come il primo di Slash del 2010).
Scegli la seconda strada e chiami al tuo fianco nomi importanti come Chester Bennington (prima della sua scomparsa, ovviamente), Jacoby Shaddix, Myles Kennedy, Alissa White-Gluz, Mark Lanegan, Chuck Billy e Josh Todd.
Il primo singolo che fai sentire al mondo, però, ha dei riff “alla Lamb of God” e alla voce, uhm, c’è il frontman dei Lamb of God!
Sì: c’è anche la cantante degli Arch Enemy, ma tutto quanto si riduce ad essere “un buon brano dei LoG”: questo dimostra una certa miopia nel sapersi promuovere o, forse, poca fiducia nelle altre canzoni.
The Truth Is Dead non è male, ma tutti i commenti positivi che sta ricevendo sono sulla linea di pensiero “questo è uno dei pezzi migliori dei LOG degli ultimi anni”, oppure “wow, era da tempo che Randy Blythe non cantava in maniera così brutale”.
La vera sorpresa, quindi, ricade sulle spalle di Alissa, che canta in modo “pulito” tutte le sue parti; nel ritornello, sembra addirittura di ascoltare le tonalità vocali di Cristina Scabbia dei Lacuna Coil.
A livello di testo, pare che Morton si sia mangiato un vocabolario e utilizzi i termini più complicati per darsi un tono, ma è una cosa impossibile da memorizzare. Non sarà sicuramente l’inno da cantare alle manifestazioni contro il governo cattivo che ha ucciso LA verità.