Nuovo album, nuovo singolo, nuovo vezzo: evitare il numero 13.
Son trascorsi due anni da quando i Lambchop hanno pubblicato l’elaborato FLOTUS; un album che, a suo modo, ha lasciato un segno in entrambe le fazioni della tifoseria: quelli che li adorano e quelli che non li calcolano proprio.
Ecco ora all’orizzonte il nuovo This (Is What I Wanted to Tell You), in uscita il prossimo marzo per la Merge, e anticipato dal singolo The December-ish You. Un disco che sarebbe il tredicesimo della loro carriera (cominciata nel 1994), ma la band di Nashville preferisce saltare scaramanticamente a piè pari il numero 13. «Come i grattacieli più alti del mondo», si legge nel comunicato stampa.
Il leader sempiterno Kurt Wagner porta avanti quella tradizione della voce elettrificata che, oggi, definisce generi musicali al centro delle cronache; un vezzo altresì definito Auto-tune.
La mano del batterista Matthew McCaughan, invece, porta una quota Bon Iver nel mucchio.
Il pezzo è quel che si suol definire uno “slow burner”: cresce lentamente e si fa strada nei tessuti molli, complici le adornanti, eccezionali linee di basso di Matt Swanson.
Una sola nota dolente: se canti versi come «I’m not your dick / I’m not your bitch / I’m not your rich» col supporto di Auto-Tune, o sei Cher o sei J.Lo.