La taiwanese rise con i seni in mano…
Jolin Tsai è una presenza divina nel mercato mainstream pop orientale. Gira dal 1999 e macina singoli e svolte commerciali con la stessa disinvoltura di un cane pechinese che fa pipì sulla ruota della vostra macchina.
(ok: forse non era il caso di tirare in ballo i cani pechinesi. In ogni caso, avete capito)
Ugly Beauty è sorprendente. La lingua non è l’Inglese, ma non ci si rende subito conto che il confettone synth pop non mastica l’idioma del decaduto imperialismo occidentale.
Il brano è un infallibile “pasticcio” stile-Katy Perry, con un ritornello che Martin Gore dei Depeche Mode avrebbe salutato con una delle sue trascinanti risatine.
L’estetica del video è piuttosto interessante. Sembra lo spot televisivo di qualche assorbente da urlo, trasmesso però dal cervello ammaccato di un cyborg pechinese.
(ok: forse anche qui non era il caso di tirare in ballo il quadrupede cinese)
Nell’insieme, tutta la bambolata è realizzata con grande mestiere. Tre minuti appena di mugugni e sospiri, e quel pizzico di spezia taiwanese per aromatizzare con un po’ di esotismo la classica polpetta da MacTV.
Il finale del brano è brusco, però, e lascia un interrogativo inquietante: ne vorremmo ancora, forse?