Pessimismo e fastidio all’irlandese, con guizzi vitali vincenti.
Gruppi anglosassoni leggermente logorroici: vengono in mente i Fall, per esempio. La band del compianto Mark E. Smith arrivava dall’Inghilterra, mentre i Fontaines D.C. – di cui già vi avevamo parlato in un passato non troppo lontano – sono irlandesi.
Dopo un inizio quasi metronomico che sembra provenire dai primi Fugazi, piovono chitarre in puro stile post-punk; non c’è precisione assoluta e “calcolo” a tavolino, tuttavia, bensì qualcosa di più spontaneamente caotico.
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Rispetto ai precedenti singoli, qui le sei-corde dei ragazzi di Dublino sono meno Britpop e più tra il cosmico e lo stonato, fino a unirsi alla voce nel ritornello (generando un godibile lamento elettrico).
Un po’ scazzati, vagamente depressi, all’improvviso incazzati. Mediamente, molto bravi.