Prendere l’elettronica oscura e farla viaggiare in una propria idea di Medioevo.
Un bubbone stellare fatto di tecnologia, antichità e rifrazioni. A un certo punto del singolo di Vessel estratto dal suo nuovo disco Queen of Golden Dogs (seguito del capolavoro oscuro Punish, Honey), sembra di non sapere non tanto dove essere, ma QUANDO essere.
Il ritmo che si moltiplica e allo stesso tempo si spezza, il sintetico che attraversa il tempo, camuffandosi da medievale e poi da attuale, e tutto questo turbinio che ammanta l’ascolto.
Un vortice che ti porta dove il titolo indica: a Dante Alighieri («L’amor che move il sole e l’altre stelle»), all’amore – appunto – e all’unità che ti fa sentire parte del tutto. E così sia.
… che poi è anche quello che, forse, chiediamo alla musica: che ci avvolga e ci faccia sentire un tutt’uno con qualcosa, permettendoci allo stesso tempo di percepire che quel qualcosa è composto da tantissimi, infiniti frammenti.