Tra banjo, chitarre acustiche ed emozionanti linee vocali, una delle band-simbolo del folk rock americano dei giorni nostri.
Se la musica degli Avett Brothers vi ha sempre ricordato l’iconico duetto banjo/chitarra di Un Tranquillo Weekend di Paura, non cambierete di certo idea dopo aver ascoltato Roses and Sacrifice.
Anzi, la loro nuova canzone – che arriva a due anni di distanza dal controverso True Sadness – si ricollega direttamente al suono che li aveva fatti conoscere nei primi anni ‘00, distanziandosi dalla loro più recente produzione (che aveva fatto storcere il naso ai fan più conservatori).
Tempo fa, poco prima che la band scalasse la classifica statunitense, il San Francisco Chronicle scrisse che riusciva a mettere insieme la profonda tristezza di Townes Van Zandt con la leggerezza pop di Buddy Holly, unite all’energia dei Ramones.
A questo giro, grazie al riuscito intreccio profondamente country di chitarre e banjo cui si poggiano le emozionanti linee vocali, i fratelli Avett Brothers ricordano altri consanguinei che andavano forte nell’America negli anni ‘60: gli Everly Brothers.
D’altronde gli Avett Brothers non hanno mai avuto bisogno di effetti speciali per farsi apprezzare; questa è un’ulteriore riprova, nell’attesa di un nuovo disco che, in apparenza, si candida a essere un gradito ritorno alle origini.