Punk moderno che forse non è più punk, ma funziona molto bene.
Dissolution non è un singolo, non ha anticipato alcun album e non è, forse, il pezzo più rappresentativo del lavoro in cui è contenuto. Ma è uno dei migliori brani che il panorama indie rock abbia sfoderato quest’anno.
Il nuovo guru del sound Randall Dunn ha messo le mani al pregevole disco dei Cloud Nothings, Last Building Burning, uscito lo scorso 19 Ottobre. E si sente, eccome. C’è il punk, il post-rock, il noise e, se vogliamo, una venatura “modaiola”. E il tutto risulta possedere una precisa, e omogenea, identità.
Dissolution è una “punk rock song” da quasi undici minuti che, vivisezionata, non presenta altro che una struttura standard strofa/ritornello/strofa, in cui però il bridge si lascia andare a quella psichedelia di cui è ricco un certo panorama rock contemporaneo e si protrae in un pattern ritmico ossessivo e coinvolgente.
Il risultato finale è quello di ritornare a gasarsi di punk, non prima di essere stati ipnotizzati da sette minuti di pura digressione sonica.