“Onanismo queer” is the new “Te vojo bene assaje”.
Di Anna Margaret Michelle Calvi si è già detto molto, fin dal suo esordio omonimo del 2011: di come sia l’erede di Siouxsie Sioux, di PJ Harvey, di come sia la controparte femminile di Nick Cave; di come si possa tenere in mano una Telecaster, oggi, e cantare di femminilità rock a pieno regime.
Eppure l’artista di Twickenham non sembra ancora essere riconosciuta per la sua effettiva qualità. Cosa che per alcuni potrebbe rendere il suo fascino ancora più interessante.
Hunter è il suo terzo disco; l’album che forse più esplora un panorama di genere in maniera profonda e determinante. La titletrack è resa emblematica da un video del visual artist Matt Lambert e rappresenta l’idea concettuale di Anna in una combinazione di scene sull’onanismo queer (molto ben interpretate da River Wilson e River Disgrace).
L’aspetto immediatamente straniante potrebbe far storcere il naso a molti critici delle mode visuali di oggi: qui si cavalca l’onda del “kinky” e della sessualità borderline, esplicita e tinta da una patina da filtro instagram.
Inserita però in un contesto dalla poetica intelligente e non furbesca, la prova complessiva della cantautrice inglese supera le aspettative e permette al lavoro di restare raffinato e metaforico tanto quanto crudo, sensuale e viscerale.