Gente che fa le cose a modo suo, con “sorprendente” successo.
Come abbiano fatto a diventare così (relativamente) famosi, rimane un gran bel mistero.
Cioè: una specie di genialoide entità progressive rock/metal/alternative che ha pubblicato l’album di debutto per un’etichetta storicamente legata alla scena hardcore punk (la Equal Vision), che in seguito ha inciso una manciata di lavori per una major e che, ancora oggi, gode di un contratto che tantissimi musicisti possono giusto sognare, perlomeno a livello di esposizione e promozione (Roadrunner).
Il bello è che tutto è avvenuto a partire dal 2002, quando la rivoluzione digitale e la crisi della discografia – causa & effetto, ufficialmente – erano già state innescate. Oltretutto, con un’immagine da fricchettoni/nerd non proprio “vendibilissima”.
Ah: fondamentalmente, buona parte dei loro dischi forma una complessa saga fantascientifica – ideata dal leader Claudio Sanchez, intitolata The Armory Wars e pubblicata anche come fumetto.
I Rush erano dei dilettanti, al confronto dei Coheed and Cambria.
I quali, per non smentirsi, anticipano il loro nuovo album con un singolo di dieci minuti. La nostra pseudo recensione termina qui perché, se davvero v’interessa questa band, è meglio che cominciate a risparmiare del tempo.
P.S.: sono in gamba e se lo meritano.