S’ode a destra uno squillo di tromba; a sinistra risponde uno squillo.
È raro che i Bad Religion passino inosservati, quando decidono di fare una canzone esplicitamente “politica” (pare che stiano lavorando a un nuovo album, ma non è detto che si tratti di uno dei relativi singoli).
A parte la citazione degli Who nel titolo (spiritosa o telefonata?), in sé il pezzo non è né particolarmente bello, né scandalosamente brutto. Certo: per gli standard della migliore hardcore punk band della propria generazione, c’è poco da esaltarsi. D’altra parte siamo tra quelli, forse in minoranza, che non si strappano affatto i capelli per tutti i loro lavori degli anni ’00.
In estrema sintesi, il testo è un sarcastico e diretto attacco ai giovani conservatori statunitensi che, dal punto di vista di Greg Graffin e soci, non sarebbero poi così giovanili nel pensiero e nell’azione. Nel caso, vi rimandiamo all’amica Super Wiki per approfondire il concetto di “alt-right”.
Consentiteci un azzardo, con le debite proporzioni: un po’ come se Francesco Guccini o Francesco De Gregori incidessero un brano “contro” i giovini italiani salviniani. Al netto di qualsiasi idea o ideologia, roba da brividi freddi.
Nel dubbio, e nonostante tutto, stiamo pur sempre dalla parte dei Bad Religion. Soprattutto quelli che andavano a duecento all’ora con melodie stratosferiche – cosa che dal vivo riesce loro ancora abbastanza bene, nonostante l’età avanzata.