C’è da chiedersi quale sia, oggi, il loro target di riferimento.
C’è da chiedersi quale sia, oggi, il target dei Backstreet Boys. Ormai le quindicenni degli anni ‘90 potrebbero essere figlie loro. E questo, se non altro, li “ammanterebbe” di un fascino squallido e sinistro (di Gary Glitter ce n’è uno solo, però, per fortuna).
Forse le ninfette che un tempo tappezzarono le camerette con i poster di Nick o Howie ora son lì ad aggredire a grandi falcate il pavimento, armate di l’aspirapolvere: stanze pieni di giocattoli, vestiti smessi e sogni infranti. Le mani screpolate ben strette sul manico del proprio convoglio elettro-sabbatico e la mente in mezzo ai pettorali depilati di Kevin e Brian. Loro, ex bimbe di Cioè, ormai casalinghe post-moderne che se la squagliano per tre minuti in un mondo di luci e balli, con quei poveri ex ragazzoni che addirittura le supplicano di non spezzare loro il cuore…
Un momento, però: c’è anche un pubblico gay da tenere in considerazione. Forse è soprattutto a esso che pensano i BSB, con questa cremosa hit anni ‘80 tra Lionel Ritchie, George Michael e Justin Timberlake.
Insomma: Don’t Go…, dopo cinque anni, segna il nuovo assalto alle classifiche dei Dorian Grey della dancefloor. Levatevi quei sorrisetti da etero-livorosi che moriranno senza mai aver guardato in faccia i propri addominali: Backstreet pop is back e sarà quanto di più raffinato e armonizzato e groovy ascolterete mai in un negozio di Intimissimi.