Lunga vita ai fuorilegge del Sud (no, non quelli di ‘Gomorra’).
Ottancinque anni suonati. Settantatré album in studio. Quattro matrimoni. Sette figli. Qualche ranch in giro per il sud degli Stati Uniti. Una casa a Maui, nelle Hawaii. In tasca marijuana, qualche enfisema polmonare e tante storie da raccontare.
Willie Weird. Shotgun Willie. Outlaw Willie. Attivista, poeta, attore, esperto di arti marziali, scrittore, girovago dell’America “vera” (non quella delle serie televisive patinate), il buon Nelson appare a ben vedere come un autentico “young signorino”. Senza tatuaggi da imbecille e senza photoshop a ricoprire i solchi del tempo vissuto.
Umorismo e nostalgia sono ancora gli elementi chiave del nuovo disco Last Man Standing, perfettamente rappresentati dalla sardonica Bad Breath – dove il problema dell’alitosi rimane comunque secondario a quello di avere ancora del fiato in corpo. «Don’t ever complain about nothin’ / Before we can walk, we all gotta crawl / Halitosis is a word I never could spell / But bad breath is better than no breath at all».
Pezzi come questo riescono ad avere ancora quel “fattore X” che medicina, scienza e manovre di mercato non hanno ancora saputo decifrare. Lunga vita ai fuorilegge, dunque: che possano ancora a lungo sputare tabacco e saggezza di strada sui rocker senz’anima sintetizzati nei laboratori dei talent show.