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Una volta alla settimana compiliamo una playlist di tracce che (secondo noi) vale davvero la pena sentire, scelte tra tutte le novità in uscita.

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A volte è necessario approfondire. Per capire da dove arriva la musica di oggi, e ipotizzare dove andrà. Per scoprire classici lasciati indietro, per vedere cosa c’è dietro fenomeni popolarissimi o che nessuno ha mai calcolato più di tanto. Queste sono le storie di HVSR.

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Peace: You Don’t Walk Away From Love
Il look di chi è pronto per l’Amore in ogni momento

Peace
You Don’t Walk Away From Love

Un’overdose d’amore.

L’innamoramento ai tempi dell’indie, a parte rare eccezioni, è quasi mai un vero e proprio abbandono felice, un tuffo nella corrente tiepida dell’emozione, quanto piuttosto la brama depressa di un immaginario confinato al colore delle spunte di WhatsApp. Parla di storie problematiche (se non addirittura mai iniziate), magoni intimi e vulnerabilità lunatiche che guardano, da dietro uno status (a)sociale, il teatrino di un’età disagiata, fatta di speranze rilanciate a occhi bassi (se non addirittura a occhi chiusi) e di una quotidianità poco lungimirante, che fa fatica a superare la sua stessa definizione, ovvero a guardare oltre le 24 ore di vita di una Instagram Story.

In questo scenario disarmante, i Peace si sono sempre distinti, presentandosi - fin dagli inizi - come i paladini di un ottimismo sentimentale così sfacciato e controtendenza da apparire quasi fuori luogo. Solo a scorrere i titoli dei loro album (In Love, Happy People e il freschissimo - appena uscito - Kindness Is The New Rock And Roll) ti si riempie la faccia di brufoli, i denti si cariano nel giro di poche tracce e i malati di diabete corrono ad ascoltare Sopor Aeternus per compensare la botta glicemica.

E allora, visto che al dolce non si dice mai di no anche quando arriva dopo una luculliana sgranata a base di cinghiale in umido e pappardelle al ragù d’anatra, ecco il nuovo singolo You Don’t Walk Away From Love - un “summer pop anthem” perfettamente a suo agio sia sulle piste delle discoteche della domenica pomeriggio (ammesso che esistano ancora) sia in sottofondo a una puntata di Gossip Girl - che aggiunge miele allo zucchero, anche grazie (a causa del) suo video tanto colorato quanto melenso. Una roba che diresti “low-budget” (alla fine son due scene in croce: la band che suona, alternata a due adolescenti che pomiciano appassionatamente - chiara citazione della scena nella tenda di wes-andersoniana memoria), ma che in realtà è costata un botto, in quanto girata direttamente in pellicola, visto che - a sentire il regista Jonnie Craig - era l’unico modo per «kind of visualise what it feels like to be in love» evitando così l’innaturale freddezza del digitale.

«Pure ecstatic natural love is out there waiting for you to illegally download it», afferma - sicuro, sognante e un po’ polemico allo stesso tempo - Harry Koisser, frontman della band.

Strano, che nella chat di Soulseek, nessuno abbia ancora detto niente.

Peace 

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