Un fenomeno che continua a crescere, meritatamente.
Il sesto album, Decade, risale allo scorso febbraio; il video di Psycheground – concepito e realizzato dall’artista tedesca Aline Helmcke – è fresco di pubblicazione, invece.
Questioni temporali a parte, vogliamo soprattutto sottolineare la bravura del gruppo italiano. Ce n’è ancora bisogno? No, da una parte: dopo circa dieci anni di carriera piuttosto intensi, il successo dei Calibro 35 cammina speditamente sulle proprie gambe e il consenso della “critica” è, al massimo, un gradevole effetto collaterale.
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Sì, dall’altra, se può aiutare a non commettere un grave errore: sottovalutarli (o meglio, darli per scontati).
Fanno sempre la solita roba? Ascoltandoli in modo distratto, forse sì; in realtà, no. Per entrare nei dettagli ci vorrebbe una cultura musicale e un orecchio fino (che non possediamo), ma in qualche modo la loro grande cura per le sfumature del suono arriva anche ai nostri rozzi padiglioni auricolari. E fa la differenza, ogni volta.
Chiaramente i Calibro 35 non sono più un “segreto” di cui vantarsi per stupire gli amici e sfoggiare varietà di interessi, come quando emersero appena prima che i social media dilagassero. Sono diventati un grande gruppo e basta.