Vendette mancate.
C’è stato un periodo in cui il rock era messo parecchio male, pure peggio di ora.
Se non ci credete, significa che non avete vissuto, oppure avete rimosso, quel lasso di tempo tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio dei duemila, quando nelle classifiche di tutto il mondo imperava gente come Limp Bizkit, Linkin Park, Papa Roach e compagnia bella. E spaziando oltre il nu metal, il panorama offriva il cosiddetto post-grunge di Creed, Nickelback, Puddle Of Mudd e cloni simili. Ma non tutto era da buttare, anzi: c’era qualcuno che cantava e suonava le sue canzoni come se la sua stessa vita dipendesse da quella melodia o da quel particolare testo.
I Vendetta Red sono stati uno degli ultimi epigoni di quell’ondata che non fu mai un vero movimento, ma che si nutriva di un modo d’intendere e vivere la musica totalmente diverso da quello che proponeva la scena contemporanea. Un paio di dischi pubblicati in completa autonomia a inizio duemila e, poi, quel Between The Never And The Now che combinava sonorità care al grunge all’emotività dei migliori Sunny Day Real Estate e all’irruenza degli At The Drive-In (all’epoca appena separatisi).
Nel 2018 il gruppo di Seattle torna con Quinceañera, il primo album d’inediti dal 2005, presentato con il singolo Encantando che aspira forse ad essere una nuova Seconds Away, senza riuscirci. E anche se il lavoro pare non essere particolarmente riuscito, quantomeno ci siamo liberati della scena nu metal e post grunge: proprio per questo motivo il mondo del rock è messo meglio ora che non una ventina d’anni fa.