Lizzi in the sky with diamonds.
Sembra proprio che il revival twinpeaksiano abbia di nuovo portato a galla tutto quel filone di musica onirica fatta di pattern minimali, sapore indie e sfasature ipnotiche (che ben si integrano in quel fabbisogno hipsterico di “nuovi” territori musicali, soprattutto in ambito worldbeat).
I Gang Gang Dance non si lasciano certo scappare l’opportunità e si reimmettono nel mercato con un album nuovo, Kazuashita, in uscita il 22 Giugno prossimo, a ben sette anni dall’ultimo Eye Contact.
Tra l’altro è dal 2010 che i newyorkesi continuano a usufruire delle royalties per lo “sfruttamento” di un verso della loro House Jam in un pezzo non proprio underground come Rabbit Heart…, firmato Florence & The Machine , giusto per risanare un po’ le finanze e continuare a protrarre il loro dub onirico e sperimentale in continue forme plastiche.
Qui si ritrova un certo appeal commerciale, lasciando un po’ perdere le derive etniche di certe divagazioni più attempate, cercando di seguire la scia neo-psichedelica e cavalcando territori sci-fi oscuri, dub e vicini anche ad un certo appeal hip hop. Ancora una volta protagonista Lizzi Bougatsos, vera e propria paladina mutaforma della band di Manhattan, più diretta e meno schizofrenica del solito.
Ci si augura che Florence Welch continui ad apprezzare la Bougatsos e soci, ma soprattutto che i Gang Gang Dance si riconfermino sempre ad alti livelli compositivi.