Fuochi fatui.
Subito dopo Catene, il gruppo pisano ha scelto di richiamare l’attenzione su quest’altro brano del suo decimo album, attribuendogli la qualifica di secondo “singolo” e pubblicando un video puccioso-alternativo, realizzato proprio come il precedente dai Ground’s Oranges (impegnatissimi, ultimamente).
C’è una sorta di continuità tra i due pezzi e c’è soprattutto la sensazione, forse accresciuta dalle cadenze pacate delle due ballate, che il trio diventato quartetto con Francesco Pellegrini (Criminal Jokers) stia provando ad accettare il mondo e farsi accettare.
Magari con annichilita rassegnazione («Non basta una città intera per sentirti meno sola»), ma anche con una sorta di laconica saggezza: «È tornata anche la bomba nucleare, a ricordarci che non è poi così male un mondo di fotografie da pubblicare».
Colpisce in particolare il fatto che in entrambe le canzoni siano più volte menzionati i familiari, proprio come sulla copertina del disco: padri, madri, nonni – e alla fine, constata Andrea Appino, con tutto quel correre e percorrere, «Stiamo diventando i nostri genitori».
Ma dicono che nelle loro stanze ogni tanto ci fosse il cielo: chissà se era vero.