Dopo la Statua della Libertà, un’altro prodotto franco-americano di pregio.
Diciamo che il nome della band non rende interamente giustizia alla stessa: “Scuotichiappe” sarebbe perfetto per una pop punk band fuori tempo massimo (nel senso che grazie al cielo non ce ne sono più molte in giro), mentre per questo quartetto franco-americano dedito a un nervoso garage-soul rock risulta, alla fine, una denominazione un po’ limitante. Un nome simpatico per un gruppo dannatamente serio.
Prendete Movin On: non c’è un suono di troppo, non un arpeggio/battuta/arrangiamento che non siano strettamente necessari. In tutto questo minimalismo la voce di Ciara Thompson – la componente americana del lotto; il resto è di Lione – emerge prepotente e solamente l’assolo di chitarra finale, tutto giocato sul vibrato distorto, le contende la scena.
Cercateli in rete: sono bravi, bravissimi. La loro vena soul e il loro debito mai nascosto verso la Motown compaiono più esplicitamente altrove, dove ad accompagnarli c’è anche un’intera sezione di fiati. Eppure è proprio in un pezzo spoglio e crudo come questo che il talento s’intuisce meglio.