Chiamami col mio nome.
A partire dagli anni ‘50 il grande cinema si è spesso nutrito di canzoni che, nell’immaginario collettivo, sono entrate a far parte del tessuto filmico stesso, rendendo immortali alcune scene – si pensi all’utilizzo di The End dei Doors nella colonna sonora di Apocalpyse Now o di Mrs. Robinson ne Il Laureato, solo per fare due celebri esempi. Il cinema più commerciale degli ultimi anni si è invece distinto per la tendenza ad appioppare al blockbuster della stagione dei brani supercommerciali di band strafamose, più che altro per deliziare il famelico palato delle case discografiche.
A volte però succede che un piccolo film – in questo caso una pellicola che parla di un amore tra due ragazzi, ambientata nel nord Italia e diretta da Luca Guadagnino – si avvalga di brani originali scritti da un cantautore la cui particolare sensibilità è in grado di impreziosire anche le scene più fragili e intime. È il caso del bravo Sufjan Stevens che, all’acclamato Chiamami Col Tuo Nome, ha prestato tre pezzi inediti (due dei quali appositamente composti per questo progetto, dopo essere stato invitato in Italia dal regista stesso). Tra queste spicca l’emozionante Mystery Of Love, che accompagna in punta di piedi una delle scene più belle, intrecciandosi armoniosamente alle immagini sul grande schermo.
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Questo brano è valso a Stevens una nomination agli Oscar 2018 come miglior canzone originale, anche se purtroppo la statuetta è andata all’ennesima canzoncina inserita in un cartone animato che ha incassato qualche milionata di dollari. Fortunatamente non sono (solo) i premi vinti a lasciare il segno e Mystery Of Love rimarrà impressa a lungo nei cuori degli amanti del buon cinema e della buona musica.