La popstar che ti insegna a fare coming out. Se vuoi.
Sentiremo parlare molto di Troye Sivan. La sua storia non somiglia a quella di tante altre popstar; ora che potremmo cominciare a conoscerlo, lui ha già fatto tutto.
Nato in Sudafrica, naturalizzato australiano, Troye ha ventidue anni; è attore, cantautore, ma soprattutto “Youtube personality”. Sì, quel termine che a molti di voi fa venire il reflusso gastroesofageo. Nel 2014, il Time lo ha decretato uno dei “25 Most Influential Teens” al mondo. Mi sono chiesta perché; sono andata a vedere.
Da quasi dieci anni, pubblica regolarmente un videoblog in cui risponde alle domande dei suoi fan. Domande come: «Troye, è più facile contrarre l’AIDS se sei gay?». Oppure: «Troye, qual è il modo più facile per fare coming out?». Oppure ancora: «Troye, ma hai una cotta per qualcuno, ora?». E lui risponde, spigliato e disinvolto, con ritmo incalzantissimo. Solo ventidue anni e già tocca rispondere a ‘ste domandone. Lui, d’altra parte, ha fatto coming out CINQUE anni fa, e l’ha fatto con questo video.
Niente di tutto quel che vedo mi sembra forzato, affettato, fuori luogo; anzi, è tutto perfettamente a posto. Lui è un giovanissimo, credibilissimo e amatissimo portavoce del mondo “teen-queer/LGBT” in Australia.
Per inciso, alla domanda «Hai una cotta per qualcuno?», lui ha risposto: «Harry Styles».
Bene, ma la musica, direte voi? Parrebbe un’attività collaterale; invece i suoi esordi da cantautore risalgono a più di dieci anni fa. Un bambino prodigio prima, una grande star nazionale poi. Ha all’attivo un EP e un album, e ora arriva il secondo, trainato da un singolo, My My My, che ha recentemente presentato al Saturday Night Live. A tutti gli effetti, il suo debutto americano. Chissà quale accoglienza gli riserveranno, in quel simpatico paese di zuzzurelloni.
My My My è un pezzo dalla produzione ineccepibile e che richiama, specialmente nel ritornello, alcune teen band di metà anni ‘90 con l’apostrofo tra la “N” e un’altra parola. Ma la scrittura del testo è attuale e si ispira, per stessa ammissione di Troye, a teste di serie come Taylor Swift (certo, Mrs. “tumiturbi” Swift non direbbe mai «Ho la tua lingua tra i miei denti». Così volgare).
In definitiva, il singolo, di per sé, non è nulla di nuovo. Il personaggio, invece, sì. E parecchio.