Punk e Australia. Se vi servono altre parole, allora non avete ancora capito niente.
Che bello – in un mondo virtuale ma sempre più reale, e viceversa, popolato da tuttologi onniscienti e presenzialisti (e stronzi) – trovare qualcuno che sa fare una cosa sola, ma molto bene. E senza perdere tempo né parlarsi addosso.
D’altronde “punk” e “Australia” sono due termini che si sposano benissimo, nella stessa frase. Per l’eventuale lezioncina di recupero, vi rimandiamo a chi se n’è già occupato in passato con passione e perizia.
Prima di dilungarci troppo: i Bikini Cops hanno azzeccato tutto fin dal nome, fichissimo!, per arrivare a quel suono così fragoroso e sgangherato che per motivi imperscrutabili solo le band di laggiù possiedono. Questo insegna la storia del rock, questo conferma il gruppo di Perth.
Il loro nuovo 7”/EP, Three, contiene sei canzoni che in media durano novanta secondi ciascuna, circa; le trovate tutte qui. I dieci minuti spesi meglio della vostra settimana, molto probabilmente.