Argomento delicato, i Vaccini.
Mea culpa: non abbiamo mai preso troppo sul serio i Vaccines. I fatti ci stanno chiaramente dicendo che abbiamo sbagliato – e di grosso, forse.
Senza eccessivo clamore mediatico (o, meglio, senza pose glamour innaturali o trucchetti scandalistici già visti & sentiti), dal 2010 a oggi il gruppo inglese si è costruito la miglior carriera possibile in questa epoca di sfrenato consumismo musicale.
Alla vigilia del quarto album Combat Sports, i ragazzi londinesi inaugurano l’anno nuovo con un singolo che nulla toglie né aggiunge a quanto già sappiamo di loro (a meno che, testo alla mano, stiano confessando una pericolosa dipendenza da certe sostanze). Una canzonetta dannatamente orecchiabile e già ascoltata altre mille volte con un altro titolo, ma che svolge in modo egregio il proprio compito.
Se li incontrassimo per strada, non li riconosceremmo MAI, ma non si può avere tutto dalla vita. Non diventeranno delle autentiche “teenage icons”, probabilmente, ma magari va a finire che i Vaccines salveranno il rock’n’roll contemporaneo. Un certo tipo di r’n’r, via…