Il sottile confine fra la gloria e il ridicolo.
Fino a metà anni ’90, i Therion erano un promettente gruppo heavy metal dalla carriera in lenta ma costante ascesa. Non i migliori del lotto estremo svedese, ma nemmeno dei mestieranti. Anzi: palesemente devoti al culto dei Celtic Frost (come non esserlo?), esibivano via via una certa vena sperimentale che trovò in Lepaca Kliffoth il punto più elevato.
Dopodiché si sono trasformati nel sogno a occhi aperti del leader, Christofer Johnsson, e hanno abbracciato la causa dell’hard rock tradizionale unito alla musica classica e sinfonica. Gli Scorpions da una parte e Richard Wagner dall’altra: eh.
Accolta con clamore e favore, la svolta dei Therion è diventata poi una saga non sempre brillantissima e a tratti un po’ troppo kitsch, sospesa fra le sfrenate ambizioni artistiche di Johnsson e dei mezzi non sempre all’altezza (in tutti i sensi).
Oggi si ripresentano con questo singolo che anticipa il nuovo album The Beloved Antichrist: un concept, ovviamente, basato sull’opera Il Racconto Dell’Anticristo del filosofo, teologo, poeta e critico letterario russo Vladimir Sergeevič Solov’ëv. Tre ore di musica: it’s only rock’n’roll, come no.
I Therion volano sempre alto nelle intenzioni, giustamente incuranti degli eventuali sghignazzi altrui. Alla fine, nel magico mondo del metal, grandiosità e perseveranza vengono comunque premiate (quasi sempre).