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Una volta alla settimana compiliamo una playlist di tracce che (secondo noi) vale davvero la pena sentire, scelte tra tutte le novità in uscita.

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... Tutte le tracce che abbiamo recensito dal 2016 ad oggi. Buon ascolto.

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A volte è necessario approfondire. Per capire da dove arriva la musica di oggi, e ipotizzare dove andrà. Per scoprire classici lasciati indietro, per vedere cosa c’è dietro fenomeni popolarissimi o che nessuno ha mai calcolato più di tanto. Queste sono le storie di HVSR.

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Sweet Apple (feat. Rachel Haden): A Girl And A Gun
David Bowie impersona David Bowman (o forse viceversa) davanti al Grauman's Chinese Theatre di Hollywood

Sweet Apple (feat. Rachel Haden)
A Girl And A Gun

2018: Odissea nello Strazio.

Il Salton Sea è quel che rimane di una rancorosa massa d’acqua nel bel mezzo di un deserto alle porte di Los Angeles: durante le più calde giornate di sole secca e si lascia sul fondo una distesa di pesci stecchiti che fanno compagnia ai ruderi dei vecchi resort costruiti sulle sue rive. Figlia illegittima di un’inondazione e del successivo disastro ecologico, pare la superficie di un altro pianeta, un tempo colonizzato per sbaglio da una poco lungimirante razza aliena di piccoli Flavio Briatore. La sua storia può essere infatti banalmente riassunta in un gigantesco errore di prospettiva, visto che negli anni ‘50 e ‘60 era sponsorizzato come un lussuoso luogo di vacanza, mentre oggi è un posto buono giusto per essiccare del baccalà radioattivo.

Oppure girarci il nuovissimo, psichedelico video degli Sweet Apple, A Girl and A Gun, ultimo singolo tratto da Sing The Night in Sorrow, terzo album del supergruppo formato da J Mascis dei Dinosaur Jr., John Petkovic e Tim Panin dei Cobra Verde e Dave Sweetapple degli Witch.

Il disco è pieno zeppo di ospiti importanti: in particolare, qui troviamo la voce di Rachel Haden e il bel faccino di Katarina Schmoranzer che, nei panni di una moderna Marlene Dietrich, accompagna uno sgangherato astronauta nella sua surreale, disorientata (e disorientante) “space oddity”. Come un novello E.T., ben lungi dall’essere profeta in patria, percorre la propria personale e inconsapevole walk of fame e, nel suo girovagare zoppicante alla ricerca di qualcosa da chiamare “casa”, confonde felicemente le stelle con le stalle (o quantomeno i fenomeni cosmici della Via Lattea con quelli da baraccone dell’Hollywood Boulevard), guidandoci così, seppur poco convinti, alla morale della storia. Ovvero che, siano quelle dello spazio infinito oppure quelle piantate nel cemento del marciapiede più famoso d’America, sempre di “star” si tratta.

Basta accontentarsi, saper incassare con nonchalance e aver sempre ben piantato in testa un buon casco, per proteggersi dai cazzotti che la vita – travestita da un qualsiasi sconosciuto coi baffi – non mancherà di distribuirci senza la minima parsimonia.

Sweet Apple (feat. Rachel Haden) 

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