Quando il “Lo-Fi” non è un vezzo, ma un’esigenza.
Credo che il mio radar si sia acceso veramente su Will Toledo, mente e braccio dei Car Seat Headrest, quando l’ho sentito cantare il seguente verso: «Venerdi scorso ho preso funghi e acidi / la mia mente non si è staccata dal mio corpo / Mi son sentito un pezzo di merda che cammina / per giunta, con addosso una brutta giacca».
La canzone s’intitola (Joe Gets Kicked Out Of School For Using) Drugs With Friends (But Says This Isn’t A Problem).
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I Car Seat Headrest, originariamente di Leesburg, Virginia ma ora rilocatisi a Seattle (li definiamo al plurale, ma nascono come progetto del solo Toledo), sarebbero un caso da studiare nelle “scuole” in cui si formano i nuovi A&R discografici.
Fedelissimi alla loro etica DIY, pubblicano i primi otto dischi esclusivamente su Bandcamp. Il primo album “effettivo”, Teens Of Style, esce dopo l’ingresso nella scuderia della Matador Records, ma in realtà è un concentrato di materiale già presente su Bandcamp (appunto), re-inciso per l’occasione.
In pratica, i CSH vantano il primato di aver esordito con un greatest hits.
La solida fanbase di Will apprezza il fatto che lui, con acuta sagacia e senza troppo autocompiacimento, sappia dipanare benissimo quel loop tipico del ventenne dominato dallo sballo: quello che parte dal vizio, passa dal pentimento, e si chiude con la reiterazione del vizio stessso. Il tutto con alle spalle una solida rock band, per cui il “lo-fi” non è un capriccio, bensì un’esigenza.
I primi vagiti del 2018 ci regalano un nuovo singolo, Nervous Young Inhumans, che anticipa l’album Twin Fantasy, in uscita il 16 febbraio. Un brano che, a dire il vero, non spicca per carisma e che, nella versione edit, omette la parte migliore, cioè un monologo autoanalitico di Toledo, spalmato su una bellissima jam e che culmina con questo verso: «Non ho fatto un cazzo quest’anno. È estate dallo scorso febbraio».