Poco rumore per nulla.
A quasi due anni di distanza dalla morte di Lemmy, è stata appena pubblicata una traccia inedita dove compaiono la sua voce e il suo basso. Titolare dell’operazione, il pressoché sconosciuto Chris Declercq: trentenne musicista e produttore svizzero di stanza a Los Angeles e, stando alla sua biografia, ben inserito nel giro locale delle vecchie glorie hard rock (detto senza malizia: certe collaborazioni/comparsate sono a portata di quasi tutti… basta pagarle, giustamente).
Un’operazione del tutto lecita e legittima: una “marchetta” registrata a cuor leggero dal leader dei Motörhead nel 2014, probabilmente senza nemmeno incontrare di persona Declercq.
Ripetiamo, a scanso di equivoci: niente di scandaloso o amorale. Il music business, d’altronde, è un business: la parola stessa dice già tutto. Lemmy ha passato un’intera carriera a lottare con gli artigli contro l’industria discografica; il diritto a concedersi qualche “ricompensa” extra se l’era ampiamente conquistato sul campo, infine.
L’unico, vero, grande problema è che la canzone è terribilmente ORDINARIA. Né bella, né brutta, ma solo anonima. Il che, purtroppo, non è un bel modo per celebrare un personaggio STRAORDINARIO.