Collage, stop-motion e un video (e un film a rimorchio) che non si capisce dove voglia andare a parare, ma con una colonna sonora intrigante.
Non sappiamo che cosa abbia spinto Flying Lotus a produrre e a realizzare Kuso, il suo primo e si spera ultimo lungometraggio. Una roba che non si capisce dove voglia andare a parare, tutto realizzata con dei collage in stop-motion e chissà cos’altro. Un video di Thundercat, in pratica, di quelli che si fanno in dieci minuti e con pochi spicci.
Piuttosto, Post Requisite: forse l’unica cosa positiva di questo anomalo ritorno del nipote di Alice Coltrane. Pezzo bello funkettone, cosmico nell’accezione Sun Ra-iana del termine, non si discosta moltissimo dalle ultime produzioni del Loto Volante, tanto da farci pensare maliziosamente che sia, in realtà, un lato B non finito su You’re Dead! per un soffio.
La cosa positiva è che, a quanto pare, Fly-Lo sia al lavoro per dare un seguito al suo ultimo lavoro che, appunto, è datato 2014. Lo aspettiamo al varco – senza ambizioni cinematografiche, se possibile.