‘Visions Of Life’ è uno dei migliori dischi dell’anno. L’abbiamo detto, sì.
Certi album non li puoi solo ascoltare; li devi proprio centellinare, sorseggiare. Visions Of A Life, secondo lavoro del quartetto londinese Wolf Alice, merita questo trattamento.
Che siate figli degli anni ‘90, che siate figli dei 2000, che siate figli di nessuno, troverete in questo disco il bandolo della vostra matassa. Non saprete dove collocarlo, perché potrebbe appartenere a ogni benedetto decennio.
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Eppure, i Wolf Alice sono molto giovani; uno di loro ha dichiarato che Born To Do It di Craig David è stato il suo primo disco. Vabbé, peccati di gioventù. Ma la maturità compositiva che esce dal loro disco è stupefacente, perché fonde almeno trent’anni di alternative rock.
C’è tutto quel che vi serve: un po’ di shoegaze per sentirvi ancora liberi e ciondolanti su una pista da ballo; un po’ di dream pop, un po’ di accomodanti schitarrate californiane, del punk degno delle migliori riot grrrl, e pure un pezzo mostruosamente epico alla Led Zeppelin. A far da collante, la voce sottile ma versatile di Ellie Roswell.
Silk, un singolo tratto dal loro primo album, è finito nella colonna sonora di Trainspotting 2, una partecipazione che ha fatto loro da traino. Ma era solo l’inizio.
Ora, Visions…, uscito a fine settembre, rischia fortemente di essere uno dei migliori dischi dell’anno. Son parole forti. Ma qualcuno le dovrà pur dire.