Comitato per l’abolizione dei cieli grigi.
Il discorso fatto pochi giorni fa a proposito della nuova raccolta di John Carpenter si applica abbastanza comodamente anche ai Tangerine Dream, con alcuni distinguo.
Il successo – relativo, ma incontestabile – della serie TV Stranger Things ha riacceso l’interesse verso un certo tipo di sonorità “vintage”. Per il regista americano le colonne sonore sono sempre state una nobile attività collaterale, se così si può dire. Per il gruppo tedesco sono state una parentesi anche commercialmente proficua, invece, specie negli anni ’80.
Comunque sia: oggi i Tangerine Dream compiono cinquant’anni, appena festeggiati con la pubblicazione del disco Quantum Gate – il primo dopo la morte del fondatore Edgar Froese nel 2015.
La loro produzione artistica è tanta e tale da sconsigliarci di collocare precisamente Tear Down… al suo interno. D’altronde, che volete, mica state pagando per leggere questa recensione!
La canzone ci piace molto e il titolo ancora di più: non sappiamo dove viviate, ma qui nel settentrione non vediamo il sole da una settimana. I Tangerine Dream propongono di tirare giù i cieli grigi: a Berlino di sicuro se ne intendono, di panorami color bitume, per cui aderiamo entusiasticamente alla mozione.