Il senso dell’umorismo di Kurt Vile: nessuno lo capisce, poverino, ma va bene lo stesso.
Kurt Vile ha sempre sofferto il fatto di non essere compreso, nel suo umorismo. «Ce n’è parecchio, nei miei testi, e spesso la gente manco lo capisce», aveva dichiarato un paio di anni fa, in un’intervista a Pitchfork.
«Le vittime irrecuperabili dell’indie hanno un bastone nel sedere. Loro non possono capire», aggiunse poi, per esser certo di non non lasciar nulla di inespresso.
Il sodalizio con Courtney Barnett, anche lei australiana d’origine, era scritto nelle stelle. Quei due si sono trovati, hanno provato, neanche tanto a lungo, e l’esito è qui, in quest’adorabile perla intitolata Over Everything.
«Ora abito in un fischio acuto che sovrasta le cose, dunque mi metto gli auricolari, quando la musica è troppo alta». Quei due potrebbero scrivere di come si spalma il burro sul pane, ed essere ficcantissimi.
Un’accoppiata così, tra compaesani della terra di “Down Under”, non si vedeva dai tempi di Kylie Minogue e Nick Cave. Lì però non si rideva.