Quando vuole e come vuole, con i suoi tempi e modi anticonvenzionali, Frank Ocean continua a incantare.
Quando niente, quando troppo. Dopo aver fatto disperare i suoi fan per il silenzio post-Channel: Orange, durato ben quattro anni per poi riapparire dal nulla nel 2016 con due dischi, Frank Ocean sembra aver rotto definitivamente gli indugi.
Dopo Biking, pubblicato qualche mese fa, Francolino da Long Beach torna al calar dell’estate con Provider, singolo fresco fresco di mungitura. Vista la qualità della traccia – testo come al solito notevole, tra riferimenti ad Aphex Twin, a Stanley Kubrick e al “complotto del moonwalk spaziale” – viene naturale pensare: «perché non l’ha infilato su Blonde?».
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Non ci è dato saperlo, ma da lui ci si può aspettare veramente di tutto, anche questa svolta semi-shoegaze. Tra programmi in radio, giretti nelle prime file dell’incontro/pagliacciata del secolo McGregor-Mayweather e chissà cos’altro, Ocean sta trovando anche il tempo per scrivere nuovi pezzi: di per sé, un’ottima notizia.
L’unica speranza è che non ci faccia aspettare quattro anni per mettere le mani sul suo prossimo disco: per quello bastano (e avanzano) i Tool.