Il Caso Paul Draper: esordire da solista, tredici anni dopo aver mollato il tuo gruppo. Sull’onda della nostalgia… per il tuo gruppo.
Signori, prendete carta e penna: appuntatevi le regole auree per un esordio solista da manuale.
Era il 2003 quando Paul Draper, leader e voce dei Mansun, mollava la band durante l’incisione del dimenticabile Kleptomania. Da allora, tra perdizione e lucidità, ha strutturato il suo ritorno con lentezza.
Lo scorso anno, giusto per vedere come buttava, Paul è emerso dal suo semi-anonimato e ha pubblicato due EP – EP ONE e EP TWO.
Buttava bene: entrambi hanno debuttato al primo posto della UK Vinyl Chart. Il richiamo alle diverse fasi dei Mansun si alternava alla ricerca di formule nuove, con episodi davvero notevoli.
In un 2017 che ha regalato l’evento celebrativo dei vent’anni di Attack Of The Grey Lantern, album adorato dei Mansun, e addirittura una Mansun Convention che ha richiamato a Liverpool fans da ogni parte del mondo, Draper ha annunciato il primo vero “solo album”: Spooky Action, in uscita l’11 agosto.
Il tutto accompagnato da una forte presenza sui social media, in cui risponde in prima persona a chi gli chiede che chitarra usi (una Rickenbacker 330 - 12 corde).
È vero: Things People Want, il nuovo singolo, è furbino: struttura un po’ prevedibile, un “hook” che ambisce alla rotazione alta su BBC Radio. “Summer breeze pop”, si potrebbe definire.
Un pezzo che dice «Ehi, sono lo stesso che cantava Legacy, ti ricordi?». Ma anche «Ehi, ora io sono questo. C’ho messo un sacco di tempo a capire chi c’è, riflesso nello specchio. E non sono niente male, cazzo».