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Jay-Z: Bam
Ucci ucci, sento odor di danarucci

Il Re Mida della scena black incontra il figlio di Bob Marley a Kingston, per parlare di povertà e “missione divina”.

Dopo aver partorito il nuovo album 4:44, il re mida dell’hip hop lascia nel suo lussuoso attico newyorkese la moglie Beyoncé –con la figlia e i gemelli nati poco più di un mese fa – e per un attimo si reca nei ghetti di Kingston, per inghiottire il “vibe” della povertà e risputarlo in rime.

Al gioco fa da padrino l’onorevole Damian Marley, il più radicalizzato e musicalmente dotato dei vari figli del compianto Bob (l’unico cui Snoop Dogg non dovrebbe spiegare che cosa sia un “blunt”, visto che dal papà rasta ha imparato proprio tutto).

Registrato con l’ausilio di Young Guru tra Trench Town e i Tuff Gong Studios, il pezzo vede anche la partecipazione di Sister Nancy ed è un inno a chi all’improvviso raggiunge il successo, quasi quest’ultimo fosse un dono di Jah e, dunque, implicasse una vocazione all’impegno e alla consapevolezza.

Jay Z critica Shawn Carter – dunque se stesso – e tutti i rapper che inseguono solamente la ricchezza e lo status, trascurando il motivo principe per cui si fa musica: una sorta di missione divina che riporti la giustizia nel mondo (motivazione che a suo avviso ancora viene rispettata dal reggae).

Piccolo dettaglio: per vedere il video bisogna essere iscritti alla piattaforma digitale Tidal, di cui sia Jay-Z che Damian Marley sono co-proprietari. Pecunia non olet.

Jay-Z 

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