Le tre regole auree di Dale Crover: plasma una leggenda, suona in un’altra (a proposito, l’avete visto il video ritrovato dei Ted Ed Fred?) e poi fai un disco tutto tuo.
Ci sono presenze misteriose che fluttuano intorno alle leggende. A volte sono proprio queste presenze, a plasmarle.
Dale Crover, che ai più risulterà un nome sconosciuto, picchia le pelli nei Melvins. Nel 1987 era il batterista provvisorio di una band formata da due imberbi musicisti di Aberdeen, nello stato di Washington: Kurt Cobain e Krist Novoselic. Fu Crover a portarli in studio per la prima volta, a Seattle, per registrare il loro demo d’esordio. Ancora non si chiamavano Nirvana.
Poi, il gruppo avrebbe pubblicato Bleach e dentro ci sarebbe stato anche lui, perché Kurt – o meglio Kurdt, come veniva riportato allora… – avrebbe deciso di tenere tre pezzi con la sua batteria, anziché quella di Chad Channing. Questo è Dale Crover: il motivo stesso per cui i Nirvana sono esistiti.
Dopo trenta e più anni di attività con i Melvins, il musicista americano pubblicherà a breve The Fickle Finger Of Fate: primo album effettivo, ma non primo lavoro solista (il primo EP è del 1992 e lo scorso anno ha pubblicato Skins, un gioiello da collezionisti in edizione limitata).
Little Brother, amabile perla psichedelica, è uno dei singoli che lo anticipa. Alla produzione c’è King Buzzo; il bassista è quello degli Altamont, suo progetto parallelo. Da notare anche il contributo della figlia Scarlett, che a undici anni già suona magistralmente il violino. Chissà quale band leggendaria plasmerà….