Il ritorno della fatina dai capelli rosa, tra cowboy in technicolor e sparatorie grottesche.
Simon Reynolds, uno dei più popolari critici inglesi degli ultimi trent’anni, lo ha eletto suo artista preferito. Un’investitura importante, anche nell’era in cui il giornalismo musicale è diventato un hobby a portata di chiunque.
Della generazione post-Animal Collective (è stato proprio l’insieme di Baltimora a scoprirlo nel 2003 e poi a produrlo), Ariel Pink è sicuramente quello più talentuoso e ispirato.
Il nuovo singolo del musicista californiano è un classico istantaneo della sua produzione: una sorta di Dolly Parton sotto acido che musica le visioni di David Lynch, tra cowboy canterini e spietati regolamenti di conti.
Pink non passa mai inosservato e – dopo il buon episodio in compagnia di Weyes Blood (un’altra che ci piace tanto) – si appresta forse a sfornare un piccolo capolavoro con l’album Dedicated To Bobby Jameson, atteso a settembre. Genietto?