Dopo una lunga pausa, il gruppo newyorkese “ruggisce” di nuovo in modo soave, tra voce sognante e percussioni krautrock. Ehi, gli orsi ruggiscono o bramiscono?!
Mancavano dal 2012, i quattro di Brooklyn, e sinceramente ne sentivamo la mancanza.
Qui i Grizzly Bear emergono di nuovo in maniera limpida con la loro miscela di percussioni afro, free jazz ed electro, dimostrando che la pausa non ne ha intaccato la verve compositiva. Anzi.
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Il video è brutto, molto: su questo non si discute. La traccia è notevole, però, con la voce sognante di Ed Droste che ti agguanta – per raggiungere vette elevate assieme – e con quel drumming “krautico” e ipnotico che impedisce al piedino di stare fermo.
Per tanti artisti o pseudo tali, un lustro equivale a mezzo secolo nel frenetico e smemorato music business odierno. Il gruppo americano e la sua qualità intrinseca, tuttavia, se lo possono permettere.