C’erano una volta i Mars Volta. Oggi ci sono tre secchioni psych-prog-jazz inglesi: e se fossero persino meglio?!
Nei primi anni ‘00 girava tanta buona musica, ma anche un sacco di monnezza da alta classifica. I Mars Volta furono accolti come i salvatori di una certa patria rock, contrapposti a tanti, troppi surgelati dalla scadenza ravvicinata.
Ora che il tempo è stato galantuomo, però, si può dire che i texani fossero un po’ noiosi? Specie dal vivo, a meno che fra gruppo e pubblico ci fosse la giusta sintonia chimica…
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Tutto ciò per introdurre The Physics House Band: tre tipi poco appariscenti di Brighton, che ricordano proprio la “seconda band più famosa di Omar & Cedric” in versione meno dispersiva – ma non solo. In questa canzone, per esempio, sublimano energicamente psichedelia, prog, un pizzico di metal, virtuosismi strumentali e quel non so che di jazz.
In generale, poi, sostengono di aver preso spunto da L’Incal, memorabile saga fantascientifica a fumetti firmata Alejandro Jodorowsky/Moebius. Per la cronaca, persino l’autorevole Guardian ha parlato bene di loro (chissà perché il Guardian è sempre “autorevole”: che le minchiate siano un’esclusiva di Corriere e Repubblica?).
Ci auguriamo che non serva altro per incuriosirvi. Sennò ci sono sempre gli Evanescence.