Da qualche parte fra Fred Buscaglione e i Cramps, il rock’n’roll al fiele dei Bone Machine è una sana boccata di aria mefitica.
L’ultimo disco dei Bone Machine è uscito lo scorso autunno, ma solamente da poco si è incollato al nostro stereo. Meritano quindi un ripescaggio con questa canzone magnifica, la ciliegina avvelenata sulla torta di Sotto Questo Cielo Nero.
Con Nella Fredda Terra, i tre mostri della palude dell’Agro Pontino deviano un poco dai binari del garage-psychobilly che praticano da quasi vent’anni, abbracciando il rock’n’roll nella sua più primordiale e ruvida quintessenza. Un giro azzeccato e ossessivo e una melodia che ti si pianta in testa come un chiodo arrugginito; basta poi condire il tutto con sane dosi di passione, sarcasmo e sentimento del contrario. Ma se fosse così facile, diavolo, perché non lo fanno tutti?!
In un paese dove certi media definiscono “rock” o persino “punk” ormai chiunque, da Sbirulino a Maria De Filippi, tocca scavare in questo cimitero sconsacrato per respirare un po’ di aria buona.