Hard rock strumentale e psichedelico dall’arida distesa Calforniana. Anzi no, piemontese.
Il suono del deserto (californiano) di Josh Homme e soci ti ha stregato, ma sei nato in Italia e, come dire, “quel” suono e soprattutto “quell”’estetica ti appartengono solo fino a un certo punto? Niente: la maggior parte dei gruppi nostrani scimmiotta più o meno credibilmente gli americà. Poi ci sono le poche eccezioni, dettate dal talento e dal coraggio, che piegano le regole alla propria personalità.
I biellesi Sabbia appartengono alla seconda categoria, come dimostra bene il loro fresco EP di quattro pezzi strumentali. Abbiamo scelto Montagna: probabilmente la canzone che esprime il loro lato più, ehm, roccioso. C’è l’hard rock, c’è la psichedelia, ci sono i fiati e c’è uno sfizioso retrogusto cinematografico, che forse deve qualcosa ai Calibro 35. C’è soprattutto un gran bel senso della composizione – dinamico, arioso e a tratti persino epico – che, dal vivo, dovrebbe naturalmente prestarsi alla dilatazione.
Riassumendo il pur breve discorso in gergo goffamente giovanilistico: il quintetto piemontese spacca (le pietre e non solo).