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Una volta alla settimana compiliamo una playlist di tracce che (secondo noi) vale davvero la pena sentire, scelte tra tutte le novità in uscita.

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A volte è necessario approfondire. Per capire da dove arriva la musica di oggi, e ipotizzare dove andrà. Per scoprire classici lasciati indietro, per vedere cosa c’è dietro fenomeni popolarissimi o che nessuno ha mai calcolato più di tanto. Queste sono le storie di HVSR.

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Fuck You Pay Me: Dumbed Down
Ebbene sì: il tatuaggio sulla schiena raffigura il volto del leggendario wrestler Ric Flair

Fuck You Pay Me
Dumbed Down

Hardcore-punk squisitamente rozzo, maleducato e violento: dall’Ohio con furore, con un nome e un suono così, i Fuck You Pay Me dovrebbero occuparsi anche di recupero crediti.

L’hardcore a rotta di collo della band dell’Ohio – stato dal più che nobile pedigree punk – non colpisce per fantasia od originalità: colpisce e basta. Hai voglia a dire “niente di nuovo”, finché non vieni investito da una scarica sonora di tale maleducazione e veemenza! «Disperazione economica; il colore sbagliato di un test di gravidanza; quando il cellulare ti cade nel cesso… Suoniamo un po’ come queste cose»: ipse dixit.

Non pretendiamo che Dumbed Down rimpiazzi Taylor Swift, in cima alla vostra playlist. Una cosa sola, però, dovete ammetterla: questi hanno azzeccato il nome definitivo per un gruppo rock contemporaneo.

Schiavi delle fatture saldate a 120 giorni (quando va bene); popolo delle partite IVA (sic); precari a vita; eterni stagisti quarantenni; vittime del “team building” e di tutti gli inglesismi beceri che un certo mondo del lavoro usa per mascherare la propria cialtroneria intrinseca… Unitevi sotto la bandiera dei Fuck You Pay Me e rivendicate i vostri diritti a tutto volume.

Utopia? Certo, ma quanto ci piacerebbe mandare il cantante Tony Erba a fare recupero crediti, porta a porta.

Fuck You Pay Me 

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