Hardcore-punk squisitamente rozzo, maleducato e violento: dall’Ohio con furore, con un nome e un suono così, i Fuck You Pay Me dovrebbero occuparsi anche di recupero crediti.
L’hardcore a rotta di collo della band dell’Ohio – stato dal più che nobile pedigree punk – non colpisce per fantasia od originalità: colpisce e basta. Hai voglia a dire “niente di nuovo”, finché non vieni investito da una scarica sonora di tale maleducazione e veemenza! «Disperazione economica; il colore sbagliato di un test di gravidanza; quando il cellulare ti cade nel cesso… Suoniamo un po’ come queste cose»: ipse dixit.
Non pretendiamo che Dumbed Down rimpiazzi Taylor Swift, in cima alla vostra playlist. Una cosa sola, però, dovete ammetterla: questi hanno azzeccato il nome definitivo per un gruppo rock contemporaneo.
Schiavi delle fatture saldate a 120 giorni (quando va bene); popolo delle partite IVA (sic); precari a vita; eterni stagisti quarantenni; vittime del “team building” e di tutti gli inglesismi beceri che un certo mondo del lavoro usa per mascherare la propria cialtroneria intrinseca… Unitevi sotto la bandiera dei Fuck You Pay Me e rivendicate i vostri diritti a tutto volume.
Utopia? Certo, ma quanto ci piacerebbe mandare il cantante Tony Erba a fare recupero crediti, porta a porta.