Phil Elverum ha scritto un album sulla morte di sua moglie, l’artista Geneviève Castrée. ‘Real Death’, il primo estratto, ha dentro tutta la liberazione e il dolore di una scomparsa prematura.
Phil Elverum è una delle figure fondamentali del lo-fi americano. Inizialmente faceva musica triste, acustica, gelida e stonata a nome The Microphones, e cementò il suo status di cantautore recluso e riservato con la doppietta di classici It Was Hot, We Stayed in the Water e The Glow, Pt. 2. Decise poi di cambiare nome in Mount Eerie e iniziò a sperimentare il lato più distorto e oscuro delle sue ossessioni musicali, dedicandosi a esplorare noise e black metal.
Real Death è il primo estratto dal suo nuovo album A Crow Looked at Me, il primo scritto dopo la morte di sua moglie — l’artista Geneviève Castrée, morta l’anno scorso dopo un cancro al pancreas. Arriva dopo un periodo di silenzio in cui Elverum si è preso cura di lei, ed è ragionevolmente quanto di più crudo e reale ha scritto finora: tra scrittura diaristica e rese dei conti con la realtà, una testimonianza personale vibrante, ugualmente pesante e liberatoria.