Il ritorno di Ray Davies dei Kinks. C’entrano un libro, la fascinazione per l’America, un proiettile, i Jayhawks e il capitalismo.
Qui c’entrano un libro, la fascinazione per l’America, un proiettile e il capitalismo. Quattro anni fa Ray Davies pubblicò il libro autobiografico Americana: The Kinks, The Riff, The Road: The Story. Raccontava un pezzo d’America attraverso le (dis)avventure dei Kinks negli Stati Uniti (cose che voi umani…) e i fatti di New Orleans del 2004, quando il rocker fu ferito a una gamba nel corso di una rapina. Nel libro erano contenuti alcuni testi inediti che, ora, sono diventati canzoni dal sound decisamente… beh, americano. Come Poetry, con i Jayhawks nella parte degli aspiranti Traveling Wilburys e Davis che lamenta la mancanza di poesia nel panorama mercificato americano. Cose tipo: «Mi inginocchio e rendo grazie agli agi che il mondo mi dona / Alle grandi multinazionali che ci procurano ogni necessità / E le insegne al neon che ci dicono cosa mangiare / E le vetrine dei negozi progettate per farci felici / Domando però: dov’è la poesia?». Sarà mica #tuttacolpadelliberismo?