Con Elso si balla a un ritmo tamarrissimo, «mischiando sangue ed elettronica, merda e amore, pop ed ansia, luci a led, Arduino e tantissimi watt» e parlando di precariato esistenziale.
Se siete in cerca di un bigino su certo disagio giovanile in Italia (“giovani” = under 40 più o meno inseriti nel mondo del lavoro, in attesa di sdoganare anche i cinquantenni), potete scegliere fra un deprimente film neorealista finanziato con fondi pubblici o un articolo scritto da un giornalista borghese rinchiuso nella sua torre d’avorio. Oppure concedere tre minuti e mezzo a Luca Cascella da Genova, alias Elso. Che, oltre alle parole, ci mette sentimenti e faccia per raccontare un malessere che fa rima anche con precariato. Niente pipponi da facoltà di filosofia occupata, però: qui si balla - magari un po’ storti come lui stesso nel video - o perlomeno si batte il piedino a ritmo tamarrissimo, «mischiando sangue ed elettronica, merda e amore, pop ed ansia, luci a led, Arduino e tantissimi watt» (cit.).