Ci piacciono quelle che lo fanno strano. Gente come Laura Marling, che al posto di continuare a fare la piccola Joni Mitchell inglese tira fuori canzoni come questa. Da psicanalisi.
Riassunto delle puntate precedenti: valida cantautrice inglese, canzoni e aspetto lievemente emaciati, conquista le pagine dei giornali belli e l’affetto di un pubblico trasversale con tre album supercult. Tocca la vetta con un lavoro complesso titolato Once I Was an Eagle e poi decide che deve cambiare. Tre anni fa imbraccia la chitarra elettrica per Short Movie e ora manda in avanscoperta una canzone che per lei è ancora più anomala. Soothing si fa strada sinuosa fra tocchi di bacchette e note profonde di contrabbasso, per poi arrivare a un ritornello che ricorda i Portishead, più che l’amatissima Joni Mitchell. Si attendono nuovi sviluppi con l’uscita dell’album Semper Femina, che a quanto dice Laura Marling è stato «scritto dal punto di vista di uomo che scrive di una donna, per poi realizzare che non si tratta di un maschio, ma di me. Sono io che guardo altre donne e provo empatia per loro e quindi anche per me stessa». O va in psicanalisi o va in tour.