Viviamo la coda esausta di un’epoca in cui molti fenomeni giungono a naturale conclusione. Per fortuna c’è gente come Chuck Prophet che cerca di «re-incantare il mondo un concerto alla volta». E che qui canta del 2016, l’anno nero del rock and roll.
Viviamo la coda esausta di un’epoca in cui molti fenomeni giungono a naturale conclusione. Per fortuna c’è ancora chi cerca di «re-incantare il mondo un concerto alla volta». A chiudere idealmente dodici mesi micidiali per la musica che amiamo — David Bowie, Glenn Frey, Paul Kantner, Prince, George Martin, Leonard Cohen, Leon Russell, due terzi di Emerson Lake & Palmer… e ci fermiamo qua — arriva Chuck Prophet, che due ere geologiche fa è stato chitarrista dei Green on Red. Arriva e piazza una canzone modello Tom Petty in cui racconta l’anno in cui «il Duca Bianco ha fatto un ultimo inchino». E lo fa senza mestizia o autocommiserazione, ma con verve e immaginazione. Come dite? Sembra un pezzo del 1986 inciso su nastro? È questo il punto.