Venghino, siore e siori, venghino alla gara per decretare il rapper che la spara più grossa. Il contendente del giorno è Ab-Soul: giura che si guadagna di più con il rap che spacciando droga. E in “Braille” dice che i soldi li spende in boxer da 50 dollari l’uno. Contento lui…
Herbert Anthony Stevens IV, alias Ab-Soul, è considerato uno dei rapper emergenti della West Coast pur avendo 29 anni ed essendo giunto al quarto album. Amico di Kendrick Lamar, ben rappresenta l’attitudine della sua generazione che ha abbandonato le faide che uccisero i padri (da Tupac a Notorious B.I.G.) e la violenza del gangsta rap per concentrarsi sulla carriera. Braille parla di weed, ma anche di come per avere successo non si insegua più il contratto discografico con una major, ma ci si metta in proprio con l’aiuto della rete e dei follower. «Sono andato in digitale», «sono il negro più figo in circolazione», «questo è cibo per la mente». A differenza dei predecessori, la maggioranza dei nuovi rapper non viene più dal ghetto, ma da famiglie borghesi e lascia le armi per rime sarcastiche contro il music-biz che fanno più danni delle pistole.